p.s.: per reincontraci, cliccate sopra la lettera....
lunedì, agosto 23, 2010
Nextcon: Ultimo atto
p.s.: per reincontraci, cliccate sopra la lettera....
alle 15:38 0 commenti
domenica, agosto 01, 2010
I dolori del giovane Zigurrat
alle 21:24 0 commenti
domenica, luglio 18, 2010
Adesso dimissioniamoci tutti...
alle 20:54 0 commenti
Gli Infinocchiati
Le urla (beluine) della senatrice Finocchiaro, durante il dibattito sulla approvazione della manovra governativa, sono purtroppo il segno della opposizione.
Una opposizione che, in nome di uno sterile antiberlusconismo, rinuncia sistematicamente ad una qualsiasi incisività, relegandosi in un solipsismo rituale masochisticamente consolatorio ed assolutorio.
Il rivendicare un dovere di essere ascoltati, così come ha fatto la senatrice Finocchiaro, è lo specchio sconfortante di questa situazione.
Anzitutto esiste un diritto ad esprimere la propria opinione, ma non quello di essere ascoltati e meno che mai quello che impone agli altri di accettare le nostre opinioni. Tutto ciò avviene nel processo comunicativo attraverso il dialogo.
E' questo ciò che questa opposizione non riesce a comprendere perchè vuole vincere e non convincere. Una opposizione che vede la maggioranza come un nemico e non come un interlocutore.
In questa situazione è difficile essere ascoltati, se non si vuole ascoltare.
E' abbastanza facile capire come una posizione del genere sia un suicidio politico quando invece servirebbe ben altra capacità e strategia politica.
Servirebbe una opposizione capace di una ventata d'aria fresca e di un colpo d'ala, com giustamente si invocano in questi tempi.
Purtroppo questa opposizione vola basso sopra una aria stantia e stanca.
Ed allora le grida della sentrice Finocchiaro sono grida di disperazione e non di forza, di sconforto e non di speranza,di aiuto e non di forza.
alle 20:40 0 commenti
martedì, giugno 29, 2010
La Crisi secondo Einstein
La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perchè è proprio la crisi a portare il progresso.
La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni.
La vera crisi è la crisi dell'incompetenza.
Lo sbaglio delle persone è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti.
E' nella crisi che ognuno di noi affiora, perchè senza crisi qualsiasi vento è una carezza.
Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo.
Invece di questo, lavoriamo duro!
L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla...
Albert Einstein
alle 21:29 0 commenti
lunedì, giugno 28, 2010
Una Pera non fa la rivoluzione liberale, purtroppo
alle 21:02 0 commenti
Profondo Azzurro
alle 20:38 0 commenti
martedì, giugno 15, 2010
I "finiani" sono solo una scusa
alle 20:42 0 commenti
lunedì, giugno 07, 2010
Fantastici...tre...
alle 21:12 0 commenti
domenica, giugno 06, 2010
Arriva Leviathan
alle 21:05 0 commenti
nuova immagine e vecchio capitano
alle 20:36 0 commenti
Senza VALE, non vale....
alle 20:32 0 commenti
che Schiavo (...di Roma)
alle 20:17 0 commenti
domenica, maggio 30, 2010
Consigli (non richiesti) per diventare un giornalista radical chic
alle 13:42 0 commenti
Antonio Martino sbarca nella blogosfera
alle 13:39 0 commenti
lunedì, aprile 26, 2010
The Politicos, ovvero che mi hai portato a fare sopra Montecitorio se poi non vuoi fare l'americano ?
alle 20:09 0 commenti
mercoledì, aprile 14, 2010
i maestrini dalla (ex) penna rossa
Da un po' di tempo, infatti, faccio sempre più fatica a reprimere un moto di stizza quando leggo i quotidiani attacchi verso l'universo culturale e politico che ruota intorno a Fare Futuro e GenerazioneItalia.
Il tutto volto alla denigrazione del referente politico di questa nebulosa, (da intendersi in termini simpatici ed affettuosi), cioè il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Ultimo, in ordine di tempo, è l'intervento del ministro Bondi sulle ultime esternazioni del presidente Fini nella famosissima direzione nazionale del 22 aprile scorso.
Per uno come me, cresciuto in quelle vecchie e polverose sezioni in cui si passava il tempo con i primi saggi di Veneziani, a discutere di Tolkien o a discettare sull'apollineo ed il dionisiaco del Nietzsche de "La Nascita della Tragedia" oppure, già un po' cresciutelli, in piccole biblioteche "alternative" a spulciarne gli scaffali in cerca di libri di Hayek o Popper, sentirsi fare la morale da parte del ministro Bondi è davvero troppo.
In quei periodi, passati in un quasi anonimato politico, era stimolante parlare di politica e di cultura, immaginando di poter cambiare il mondo.
Non sto qui a fare il panegirico di quanto fosse bello quel periodo, ma solo per aiutare a delineare alcune tappe della mia "militanza".
alle 20:27 1 commenti
lunedì, aprile 05, 2010
La GenerazioneItalia dalle idee chiare
Sono numeri importanti, come importante è la mission che GI si è data : "Generazione Italia vuole essere un aggregatore intergenerazionale rivolto a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi per l’Italia, con un’attenzione particolare ai giovani che non vogliono limitarsi a subire il futuro del loro Paese ma hanno il coraggio e la passione di immaginarlo, invitandoli ad essere protagonisti dell’Italia del 2020, l’Italia che verrà."
Davvero un importante impegno !!!
GenerazioneItalia sembra non voler essere la corrente dei "finiani", ma piuttosto una sorta di aggregatore di idee per ampliare gli spazi, un po' angusti, di discussione e di analisi politica.
Un aggregatore di uomini e donne, di passione e di cervelli che sia "a favore" e non "contro".
l’obiettivo principale di Generazione Italia è contribuire alla crescita
della classe dirigente che dovrà cambiare il nostro Paese nei prossimi dieci
anni, rendendolo istituzionalmente migliore, meritocratico e maggiormente
competitivo.
infinite connessioni di network e social network il patrimonio di idee,
conoscenza e creatività di ognuno può moltiplicarsi esponenzialmente,
rendendoci risorsa sociale, economica e solidale per noi e il mondo. Che può e deve essere cambiato anche grazie alla libertà, la democrazia partecipata, la pace che la Rete sa
dare, se ben utilizzata. Scrive Rachele Zinzocchi nel suo intervento di presentazione.
alle 11:30 0 commenti
domenica, aprile 04, 2010
Quello che hanno detto le regionali...
alle 20:00 1 commenti
lunedì, marzo 15, 2010
Se io fossi...
alle 18:55 0 commenti
martedì, marzo 09, 2010
anche noi sappiamo il latinorum...
alle 19:17 0 commenti
domenica, marzo 07, 2010
Tra forza e debolezza
alle 21:25 0 commenti
lunedì, marzo 01, 2010
Con le pezze al sedere...
alle 17:14 1 commenti
domenica, febbraio 07, 2010
Come si fa a non "amarlo"
È vero non faccio nulla. Ma vedo passare le ore, che è molto meglio che tentare di riempirle.
Anche quando disertano l'inferno, gli uomini lo fanno solo per ricostruirlo altrove.
Il fatto che la vita non ha un significato è una ragione per vivere, l'unica in grado di darle un senso.
Quando al risveglio si ha la luna per traverso è inevitabile che si approdi a qualche atroce scoperta, anche solamente osservandosi.
Tutto è nulla, anche la coscienza del nulla.
alle 21:38 0 commenti
di piazza e di governo
alle 21:25 1 commenti
Un disanima critica delle campagne elettorali per le regionali 2010 nel Piceno - 1 parte -
alle 20:45 0 commenti
mercoledì, dicembre 30, 2009
Fini e Kadima: indietro tutta
alle 21:45 0 commenti
Alessandro il grande
alle 21:42 0 commenti
Comma profondo - parte 2
alle 21:40 0 commenti
martedì, dicembre 29, 2009
Very Polito
alle 21:48 0 commenti
Comma profondo - parte 1
alle 21:45 0 commenti
Filippo il grande
alle 21:38 0 commenti
lunedì, dicembre 28, 2009
Riforme tra libertà ed oblio
alle 22:05 0 commenti
domenica, dicembre 20, 2009
Facebook ed i caproni
alle 21:49 0 commenti
lunedì, dicembre 14, 2009
Il riflusso dell'odio
alle 10:35 0 commenti
sabato, dicembre 05, 2009
venerdì, dicembre 04, 2009
MAIUSCOLE e minuscole
alle 14:59 0 commenti
mercoledì, dicembre 02, 2009
La danza degli impiccati
Alla nera forca, amabile moncone,
danzano, danzano i paladini,
i magri paladini del demonio,
gli scheletri dei Saladini!
Messer Belzebù tira per la cravatta
i suoi piccoli neri fantocci che fan smorfie al cielo,
e picchiandoli in fronte con la ciabatta
li fa danzare sulle note d'un vecchio Natale!
E i fantocci scioccati intrecciano i loro gracili braccini,
come neri organi i petti squarciati
che un tempo stringevano dolci donzelle
cozzano a lungo in un amore immondo.
Urrà per i gai danzatori che non hanno più pancia!
Possono fare giravolte, perché il palco è così grande!
Op! Che non si sappia se è danza o battaglia!
Belzebù irato coi suoi violini raglia!
O duri talloni, non usate mai sandali!
Quasi tutti han tolto la camicia di pelle!
Il resto non impaccia si guarda senza schifo.
Sui crani la neve posa un candido cappello:
la cornacchia è un pennacchio sulle incrinate teste,
un brano di carne trema sul mento scarno:
si direbbe vorticante nelle oscure resse
di prodi, rigide armature di cartone.
Urrà! La tramontana soffia al gran ballo degli scheletri!
La forca nera mugola come un organo di ferro!
E i lupi rispondono da foreste violette:
all'orizzonte il cielo è d'un rosso inferno...
Olà, scuotete quei funebri capitani
che sgranano sornioni tra le dita spezzate
un rosario d'amore sulle vertebre pallide:
questo non è un monastero, o trapassati!
Oh! Ecco, nel mezzo della danza macabra
nel cielo rosso un folle scheletro avanza
di slancio, e come un cavallo impenna:
e, poiché al collo la corda è stretta,
raggrinza le dita sul femore che scricchiola
con grida simili a ghigni
e come un acrobata che rientra nella sua baracca
rimbalza nel ballo al canto delle ossa.
Alla nera forca, amabile moncone,
danzano, danzano i paladini,
i magri paladini del demonio,
gli scheletri dei Saladini!
Arthur Rimbaud
alle 21:41 0 commenti
martedì, dicembre 01, 2009
Contro la strategia della porta di uscita
Per Guzzetta, infatti:
" Manca una exit strategy, allora. O meglio, manca una strategia politica che si faccia carico dell’interesse generale dell’Italia, l’interesse al “dopo”, a ritrovare un equilibrio oltre il terremoto in atto.".
alle 17:37 0 commenti
domenica, novembre 22, 2009
Cuori piccoli e grandi illusioni
alle 17:38 0 commenti
La eterodeleggittimazione culturale del vicino
alle 17:13 0 commenti