domenica, febbraio 07, 2010

Un disanima critica delle campagne elettorali per le regionali 2010 nel Piceno - 1 parte -


In questi giorni campeggiano un po' dappertutto, nel nostro Piceno, i manifesti elettorali di alcuni dei candidati alla carica di consigliere della regione Marche.

Mi sono chiesto, guardandoli con l'occhio critico del comunicatore, cosa potrebbe capire da queste campagne un alieno che, per caso, dovesse capitare nella nostra provincia.

Per chi non lo sapesse, la regione Marche è governata da una coalizione di centrosinistra (ex Unione) che esprime anche il governatore Spacca.

Eppure dal tono e dalle parole 9e dagli slogan usati dai candidati sembra che la situazione politica sia esattamente l'opposto.

Il primo a scendere in pista è stato il segretario provinciale del PD, Mauro Gionni, che si candida per "la RINASCITA del Piceno" in un manifesto rosso a caratteri bianchi senza foto del candidato.

Il messaggio sottinteso a tale slogan è di sostanziale sfiducia per le politiche di sviluppo della Regione Marche e, sapendo che è il centrosinistra ad aver il governo dell'ente non è che tale frase sia di valore aggiunto al candidato Gionni.

Perchè mai devo votare uno di centrosinistra per far rinascere il Piceno, se fino ad oggi il centrosinistra non ha fatto niente per lo stesso territorio ?

Questo è quello che un normale alieno si chiederebbe dopo aver letto il manifesto.

La campagna elettorale di Valeria Senesi, anche lei del PD, si basa su un generico invito a "cambiare volto" alla Regione votando una donna (ovviamente la stessa Senesi).

In tempi di Hillary Clinton, Michelle Obama e finanche Rosy Bindi bisogna ammettere, dal punto di vista dell'impatto mediatico, che è una idea vecchia e stantia.

Altro candidato del PD è Antonio Canzian che ripropone il proprio mantra del rinnovamento ma questa volta tutto interno al Partito Democratico.

Considerato che una persona stimabile come Canzian nell'ultimo decennio è stato praticamente candidato a tutto, sinceramente facciamo fatica a credere ad un rinnovamento ed anzi la frase sembra preludere ad una resa dei conti all'interno dello stesso partito, sbagliando, in tal senso, clamorosamente il target. Le elezioni regionali servono per eleggere un governo che rappresenti i cittadini, non per eleggere un segretario di partito.

Si gioca tutto sul concetto di esperienza, la strategia elettorale di Paolo Perazzoli. L'esperienza di cui si parla è quella che lo stesso Perazzoli si è fatta come sindaco di Sambenedetto del tronto.

Peccato che tale esperienza politica risalga ad una decina di anni fa, periodo che in politica rischia di essere come una era geologica.

In più la caratterizzazione troppo particolare e localizzata della propria esperienza rischia di alienare a Perazzoli le simpatie ed i voti degli altri elettori del Piceno, stando le rivalità ed i campanilismi locali.

Da ultimo, ma non per ultimo, arriva Pietro Colonnella.L'ex presidente della provincia ed ex sottosegretario di stato nell'ultimo governo Prodi, si candida con il motto: "Insieme. Per un Piceno più forte in Regione.".

Parole trite e ritrite che non hanno più nessun appeal per gli elettori.


- fine della prima parte -

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