lunedì, dicembre 28, 2009

Riforme tra libertà ed oblio


Ha ragione Davide Giacalone a dire che le riforme sono una necessità. Una necessità per il paese reale, quello che si alza la mattina presto e va a lavorare. Quello che sta vivendo sulla sua pelle una crisi recessiva che ha portato la produzione industriale italiana ben 100 trimestri dietro.

A questo paese non serve la capziosità ed i distinguo da azzeccagarbugli.

A questo paese serve il decidere, il fare ed anche lo stabilire, finalmente, un legame chiaro di responsabilità tra il fare ed i suoi risultati.

Ma, personalmente, non posso essere d'accordo con una bozza Violante, frutto di un passato che, sebbene, recente è, politicamente, distante anni luce da questa Italia.

Fortunatamente non siamo soli a pensarla in questo modo, visto questo intervento del presidente Marcello Pera che rilancia, tra le altre cose, una di quelle parole d'ordine che caratterizzò l'avvento di Silvio Berlusconi nel '94: rivoluzione liberale.

Necessità di riforme e assoluta necessità di una rivoluzione liberale, per noi è sempre stato un binomio imprescindibile.

Pensavamo che l'inquietante episodio dell'aggressione al premier Berlusconi, ed il conseguente shock che molti politici avevano vissuto nel vedere i frutti dell'avvelenamento culturale di questi ultimi ventianni, avesse reso noto che era ora di cambiare passo.

Ma ancora oggi arrivano articoli come questi ed interviste come queste per farci capire che, purtroppo, la strada è tutta in salita e che alcuni settori della politica che, parassitariamente, da almeno 15 anni lucrano su posizioni antagoniste, giacobine e conservatrici non hanno ancora smesso di farlo ed anzi avanzano, a priori, già la linea di condotta che l'opposizione dovrà tenere.

Speriamo che qualcuni segua quello che l'onorevole Stracquadanio dice in questa intervista, ma che i sinistri parassiti leggano e capiscano questa intervista di Luca Ricolfi su questi ventanni.

A questo paese necessitano delle riform liberale.

Se questa volta non si faranno, sappiamo in anticipo chi mandare...a quel paese.

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