mercoledì, aprile 14, 2010

i maestrini dalla (ex) penna rossa



Si arriva ad un certo punto che la misura è colma, e che, magari spinti dalla rabbia che monta improvvisamente, si compie qualche gesto dettato dalla contingenza del momento.
Da un po' di tempo, infatti, faccio sempre più fatica a reprimere un moto di stizza quando leggo i quotidiani attacchi verso l'universo culturale e politico che ruota intorno a Fare Futuro e GenerazioneItalia.
Il tutto volto alla denigrazione del referente politico di questa nebulosa, (da intendersi in termini simpatici ed affettuosi), cioè il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Ultimo, in ordine di tempo, è l'intervento del ministro Bondi sulle ultime esternazioni del presidente Fini nella famosissima direzione nazionale del 22 aprile scorso.

Per uno come me, cresciuto in quelle vecchie e polverose sezioni in cui si passava il tempo con i primi saggi di Veneziani, a discutere di Tolkien o a discettare sull'apollineo ed il dionisiaco del Nietzsche de "La Nascita della Tragedia" oppure, già un po' cresciutelli, in piccole biblioteche "alternative" a spulciarne gli scaffali in cerca di libri di Hayek o Popper, sentirsi fare la morale da parte del ministro Bondi è davvero troppo.

In quei periodi, passati in un quasi anonimato politico, era stimolante parlare di politica e di cultura, immaginando di poter cambiare il mondo.
Non sto qui a fare il panegirico di quanto fosse bello quel periodo, ma solo per aiutare a delineare alcune tappe della mia "militanza".

Una militanza fatta anche di scontri e non solo verbali con i "comunisti" più o meno schierati con il PCI. Quei comunisti tra le cui fila militava anche l'attuale ministro della cultura, che, non ha mancato di sottolinearlo e di ricordarlo anche se velatamente.

Eppure bisognerebbe ricordarglielo che non siamo stati noi a cambiare idea e partito, ma è stato lui a farlo, ma nessuno, sia ex AN che ex FI, lo ha fatto.

Dal punto di vista culturale, infatti, nel centrodestra italiano serpeggia una sorta di infatuazione verso "i compagni che si ravvedono", oltre al ministro Bondi, basti ricordare anche la vicenda di Ferdinando Adornato, oggi deputato UdC, ieri cantore, profeta ed ideologo del partito unico del centrodestra, che nel 1994 si candidò con i progressisti di Occhetto contro il polo della libertà e del buongoverno di Berlusconi.

Si vede che siamo condannati ad avere i maestrini dalla (ex) penna rossa...

1 commento:

Unknown ha detto...

Questi maestrini sono anche la nostra condanna nel medio e lungo periodo: non hanno alcun incentivo a lasciare rifiorire la cultura liberale e conservatrice, ma a trapiantare a destra la malapianta socialista.