Il dado è tratto.
Piero Celani e Guido Castelli sono stati designati, rispettivamente, come i candidati per la provincia ed il comune di Ascoli Piceno per il costituendo Partito della Libertà.
Non ci sono stati scossoni e chi credeva che i giochi sarebbero cambiati, è rimasto deluso.
Finalmente si entra in campagna elttorale ed il cerino, o meglio la palla, viene rimandato al campo avverso.
Lasciando da parte la situazione di Piero Celani, ci concentreremo sulla corsa per la poltrona di Sindaco che è quella, stante il principio di sussidiarietà, che ci interessa di più.
Per adesso i contendenti sono due: Antonio Canzian, per il PD, e Guido Castelli, peril PdL.
Canzian ha vinto, a sorpresa, le primarie cittadine del partito democratico contro Brandimarte, espressione dell'estabilishment del centrosinistra, rappresentato dall'onorevole Agostini.
Guido Castelli, presidente di AN e consigliere regionale in carica, era, da tempo, in pole position per questa investitura.
Una investitura che è alla base del terremoto politico che ha investito l'amministrazione comunale a poco meno di tre mesi dal suo scioglimento.
Un terremoto che si è concretizzato nella presentazione di una mozione di sfiducia, contro il sindaco Celani, da parte di alcuni consiglieri del centrodestra.
Con questa mossa, infatti, si è consumato lo strappo tra il PdL e l'UdC, rappresentata a livello locale dall'onorevole Ciccanti, dopo quasi 10 di alleanza.
Siamo sicuri della buonafede di qualche firmatario della mozione di sfiducia.
Ma applicando la famosa massima andreottiana secondo la quale a pensar male si fa peccato, ma raramente si sbaglia, non ce la sentiamo di assolvere tutti.
Crediamo di essere abbastanza versati nella politica per non capire che ci sia stata una regia oscura dietro questa manovra sia per i modi, sia per i tempi e sia per l'eterogeneità dei presentatori.
Una mossa che, se a prima vista può apparire intelligente ( e magari doverosa), a poco meno di qualche mese dalla fine naturale della legislatura suona come l'ultima mossa disperata. Un po' come la famossissima leggenda della orchesta del Titanic che, mentre il transatlantico affondava, ha continuato a suonare.
Non sappiamo come finirà questa storia e francamente poco ci importa, proiettati come siamo alla costruzione del PdL e della Ascoli del futuro.
Quello che ci importa, e tanto, è la prossima campagna elettorale e le sue implicazioni sia a livello politico che a livello amministrativo.
Partiamo dal secondo, che è quello più semplice. Queste elezioni saranno importantissime, dopo due mandati, infatti, gli ascolani saranno chiamati a giudicare non solo le cosa fatte, ma, soprattutto, la funzionalità, la bontà e la stabilità di un sistema, come quello dell'elezione diretta del sindaco. Oltre a ciò, le prossime elezioni segneranno un discrimine rispetto alle candidature precedenti. Finalmente si affronteranno dei politici e non fantomatici esponenti della società civile "prestati" alla politica.
Castelli e Canzian sono uomini di partito e non fanno niente per nasconderlo. Sono avvezzi alla lotta, al famoso binomio "sangue e merda" che chi fa politica ben conosce.
Non ci saranno pailettes, non ci saranno vedettes. Sarà,( meno male), una campagna elettorale che si svolgerà voto per voto, che si baserà su scelte ideali e dove si fronteggeranno delle visioni del mondo.
A livello politico si assisterà ad uno strano scenario. All'arrembante ritorno della politica, infatti c'è la "debolezza" dei partiti. Certo una debolezza che a significati diversi sia per il PD e sia per il PdL.
Il PD è avviato ad una profonda ristrutturazione che parte dalle sue fondamenta, dopo che ha scoperto le troppe crepe in casa. Certamente è un po' difficile farlo con la stessa impresa che l'ha costruita e, dopo aver cambiato, solo il direttore dei lavori. Ma questa è stata la scelta e la rispettiamo.
Il PdL, invece, sta costruendo la sua casa, avendo fondamenta forti e radicate, frutto anche, ma non solo, delle varie vittorie elettorali. Il problema del Pdl è quello, adesso, di non usare "materiale" scadente e di inquinare la qualità della sua casa.
In questo scenario si sono inseriti coloro che chiamo, per semplicità ed anche un po' per polemica (condita da una certa dose di simpatia), i nuovi Talebani ascolani.
Certamente non sono terroristi, ma costoro stanno adottando una sorta di tattica politica da guerriglieri.
Costoro hanno il loro portabandiera nell'onorevole Ciccanti, che, bisogna riconoscerlo, è uno aduso alla politica e riesce a farla bene nella sua ottica.
Lungi dal voler dare all'onorevole Ciccanti delle lezioni di politologia, semmai dovrebbe essere il contrario.
Ci permettiamo di svolgere alcune considerazioni, senza volontà di insegnare e senza arroganza.
Anche i neo "talebani" sono uomini di partito di lungo corso, ma hanno un credo completamente diverso rispetto a quello che abbiamo delineato.
Non idee forti ed un partito "debole", ma partito "forte" ed idee deboli, o meglio flessibili.
Anche loro stanno cercando di costruire un loro partito.
Ma il loro disegno, nelle situazioni attuali, è destinato a non concretizzarsi perchè, oggi, in Italia non c'è lo spazio politico.
L'idea,anche nobile, di ricostruire un centro si scontra contro tendenze attualmente in atto nella società.
La prima è la richiesta di semplificazione che ha come corollario il primato della speditezza della decisione rispetto alla fase della discussione.
Possiamo lamentarcene, ma è così.
La seconda è che, nella società a coriandolo, in cui i legami diventano sempre più labili non può esserci un luogo fisso ed immutabile della politica.
La terza la tendenza "anticasta" delle stesse persone.
Tendenza che immette nella società il virus della disaffezione e dell'allonanamento.
In più gli alfieri di tale trend, Di Pietro e Grillo, presentano una idea della politica wiki, ovvero, partiti deboli, idee deboli e voce forte.
Con queste tendenze, l'idea (nobile) del centro è destinata a fallire, non prima di aver sedotto qualche ingenuo o qualche marpione.
Si capisce che le concezioni sono quasi irriducibili. Tanto irriducibili che non pemetteranno ai neo "talebani" di allearsi con nessuno dei due schieramenti.
Come comportarsi, in campagna elettorale, con costoro ???
Vista la lunghezza di questo post, risponderemo prossimamente......
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