L'Assemblea del PD ha preso la decisione scontata, e decisa dal vertice, di nominare Dario Franceschini, vice di Veltroni, come nuovo segretario.
Un segretario reggente, cioè innocuo, col compito di traghettare, come Caronte, il PD oltre lo Stige delle prossime elezioni europee ed amministrative, che l'estabilishment democratico considera già perse, (ma che non ammetteranno mai).
Praticamente Franceschini dovrebbe avere la stessa funzione una caramella balsamica nel mezzo di una bronchite acuta.
Poco più di un effetto placebo.
Tutto ciò è risultato chiaro dal discorso inaugurale del neo(borocillina) segretario democratico.
Un discorso condito dai soliti luoghi comuni tipici di questi ultimi tempi che ha il suo (epi)centro nell'antiberlusconismo ed il suo (ipo)centro nel Dipietrismo.
Il ragionamento è molto semplice.
Siccome Franceschini è un segretario a tempo, non può mettere in campo una strategia di lungo respiro, ma deve evitare altre emorragie di voti e di consenso, per cui deve intraprendere la strada più semplice e quella che, nel breve tempo, garantisce la minor perdita.
Franceschini, insomma, farà quello che deve fare (e non quello che potrebbe).
In questo assomiglierà a Veltroni.
Il figlio di un dio minore che incarna la scelta del male minore.
...sempre democraticamente, ovvio.
domenica, febbraio 22, 2009
Franceschini fa quello che deve fare (e non quello che può )
Pubblicato da
Zigurrat
alle 20:40
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