lunedì, marzo 26, 2007

Goodbye Europa, una lettura affinchè i tuoi primi 50 anni non siano gli ultimi


Il provincialismo culturale italiota si manifesta soprattutto quando escono in libreria dei volumi interessanti ed intellettualmente provocanti potenzialmente in grado di aprire dei dibattitti pubblici.

Purtroppo non è così.

The Right Nation, saggio di Micklethwait e Wooldridge, uscito in italia col titolo obrobioso di la destra giusta, è passato quasi inosservato.

i libri di pansa sono un motivo per fare a botte e dividersi tra "fascisti" ed "antifascisti".

E pensare che vi era molta materia di discussione in questi saggi piuttosto che nell'ultimo di Canfora.

Sed...sic transit gloria mundi, avrebbero detto i latini.

In occasione dei 50 anni dalla nascita dei trattati originali dell'Europa, vi suggeriamo una lettura che va in controtendenza dalla melassa europeista, ma non europea, di questi giorni.

Goodbye Europa, cronache di un declino economico e politico, di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi.

I due economisti non le mandano certo a dire e neppure risparmiano stoccate e frecciatine contro quella retorica della presunta superiorità europea.

Immigrazione, lavoro, wellfare, ricerca, istruzione, università, concorrenza, giustiza, liberalizzazioni e conti pubblici.

Il libro è un vero e proprio catalogo degli errori ed atto di accusa verso quelle politicge europee altisonanti ma poco efficaci e produttive.

Alesina e Giavazzi in un volume snello di poco sopra le 200 pagine affrontano le cause del declino europeo e offrono le cure per uscire da questa spirale perversa.

Lo stile di scrittura è agile, snello ed asciutto, eppure non è scialbo, impreciso o sciatto.

Giavazzi ed Alesina riescono a parlare al cuore ed alla mente del lettore fornendo analisi, ipotesi e sintesi di autentico stampo liberale.

Quello spirito liberale che animò l'idea dell'Europa ma che oggi è purtroppo soffocata dalla burocrazia e dalla massa di carta che le istituzioni europee ci propongono.


Noi abbiamo un punto di vista diverso. L'europa ha bisogno di riforme
che creino incentivi e rendano i suoi cittadini più disposti a lavorare duro e
più a lungo, assumersi rischi e produrre innovazione.

(Tratto dall'introduzione di Goodbye Europa)


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