domenica, novembre 22, 2009

Cuori piccoli e grandi illusioni


Alessandro Baricco non lascia indifferenti. E questo nuovo libro non fa eccezione, fin dal titolo: Emmaus.


Emmaus ricorda il famoso episodio, raccontato nel vangelo di Luca, in cui due discepoli subito dopo la crocefissione del Cristo, in viaggio verso l'omonima cittadina di Emmaus vengono affiancate da Gesù travestito da viandante. I due discepoli non lo riconoscono ed iniziano a discutere con lui dei fatti della sua stessa passione, giunti ad Emmaus il viandante fa per prendere la strada ed i due discepoli lo invitano a trascorrere la notte con loro, visto l'approssimarsi della notte. Gesù accetta l'invito e, mentre sono seduti a tavola, spezza il pane. Nel fare questo gesto, i due discepoli lo riconoscono, ma Gesù sparisce.


Ma il titolo Emmaus serve, oltre a darci un indizio sull'andamento della vicenda, anche come costruzione del background dei protagonisti.

Quattro ragazzi sono, infatti, i protagonisti di questo romanzo: Il Santo, Kennedy, Luca e la voce narrante senza nome.

Senza nome è anche la città dove si svolge la vicenda, anche se è facilmente riconoscibile come una grande città del nord industriale nel post boom economico o nei primi anni 80.

I nostri quattro protagonisti hanno quella età che sembra eterna che si situa tra i 16 ed i 17 anni, frequentano la chiesa, dove suonano le canzoni per la messa, fanno volontariato in ospedale.

Vivono quella età in cui tutto è possibile, in cui si è padroni di tutto ed in cui tutto brucia con una passione e una velocità impressionante.

Costante della loro vita è la loro fede. Quella fede innocente, semplice e labile non ancora intaccata dal mondo e dal peccato.

Ed il mondo, nel microcosmo di Emmaus, ha un nome ben preciso: Andre.

Andre è il sogno erotico dei quattro. Una bellezza androgina, da notare il nome senza la "a", disincantata e disinibita che se ne frega della morale, praticando la fellatio davanti ai bar, e del buoncostume imposto dalla religiosità.

Andre sembra navigare leggera sulla vita, eppure, leggendo il romanzo, si scopre che ha alle spalle un tentativo di suicidio, che la sua sorella è morta il momento esatto in cui è nata e che è figlia di un prete.

All'inizio, con l'incoscienza e la potenza dei 17 anni, il Santo e l'io narrante cercheranno di "salvare" Andre arrivando a parlare con la mamma. Ma il tentativo di salvataggio, con un ironia letteraria muta, diventa la perdizione dei quattro.

Il primo a perdersi sarà Kenndy nella droga. Poi toccherà a Luca, ossessionato dal non sapere se il figlio di Andre sia il suo e dalla paura di chiedere, che si suiciderà. Infine il Santo accusato di aver ucciso un trans e deciso a scontare la pena ed i suoi peccati in carcere.

Il protagonista senza nome, che insieme a Luca, condivide una notte di sesso con Andre e Luca, si ritrova così a fare quello che abitualmente faceva.

Ma quella fede che li animava, ha ceduto sotto il peso della vita e così finisce la band che suonava in chiesa, oramai rimpiazzata da altri.

Il finale è un finale amaro e dolce, romantico e drammatico, di fede e di non fede. E' il finale di chi ha amato Dio di un amore infinito e cieco, poi ci ha fatto a botte e dopo cerca di fare pace su una base di una fede e di un rapporto completamente nuovo.

Il tipico rapporto da peccatore anzichè da innocente.

Superfluo elogiare la prosa di Baricco, una prosa ricca e fluente, meno poetica di Oceano Mare, forse più vicina a Castelli di Rabbia, ma altrettanto evocativa e capace di tratteggiare e dare spessore a città e personaggi senza nome.

Unica nota, a mio parere, stonata è lo stereotipo del prete pedofilo e sessuomani, ma per fortuna
non essenziali alla fabula.

Sicuramente un libro da comperare e leggere.

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