lunedì, maggio 25, 2009

Tra governabilità e rappresentanza: appunti inattuali ed eretici....


Karl Popper sosteneva che: "Il nostro mondo, il mondo delle democrazie occidentali, non è certamente il migliore di tutti i mondi pensabili o logicamente possibili, ma è tuttavia il migliore di tutti i mondi politici della cui esistenza storica siamo a conoscenza.".

Nel suo profondo antistoriticismo, infatti, Popper, da ottimo liberale,era schierato dalla parte dell'indeterminismo metafisico e storico contro la pretesta storicistica di determinare a priori il grado futuro della conoscenza di qualsiasi gruppo sociale.

E la sua visione di una società libera e quindi "aperta" è quella di una società in cui, alla base c'è la libertà DALLA PAURA.

Per nessun liberale ci può essere vera libertà ed autentica democrazia se c'è la paura.In questo le libertà positive delle democrazie occidentali sono funzionali allo scopo.

La libertà di espressione, per esempio, permette di esprimere le mie opinioni SENZA la paura di venire imprigionato o condannato arbitrariamente dal potere pubblico.

Anche il diritto al voto e la chiamata periodica al rinnovamento elettivo delle cariche di governo è una libertà che permette di liberarci dalla paura di regimini dittatoriali a vita o, peggio, dinastici.

Riguardo ai processi elettivi, però, la democrazia oscilla tra due poli: quello della rappresentatività e quello della governabilità.

Tutti i sistemi elettorali, infatti, anche quelli più brutti, sono espressione del tentativo di conciliare la rappresentatività con la governabilità.

Nell'eterno conflitto democratico tra questi due interessi della popolazione, infatti, a seconda, anche dello zeitgeist (=lo spirito del tempo), prevale ora l'uno e ora l'altro.

Attualmente possiamo dire che è nettamente vincitore il principio di governabilità, per cui chi viene eletto a responsabilità di governo deve avere la possibilità, quasi certezza, di poter attuare quello che ha programmato riducendo i termini della discussione e riducendo i termini dei soggetti rappresentativi.

L'elezione diretta dei Sindaci, presidenti di provincia e governatori è il tipico esempio di imperante principio di governabilità.In base alla governabilità o si introducono delle soglie di sbarramento alla rappresentatività elettiva nei vari consigli, o si diminuiscono il numero degli eletti in queste assemble, di fatto surrettiziamente introducendo una soglia di sbarramento.

Ovviamente, poi, mescolandosi ad un certo qualunquismo o grillismo da bar sport, il principio di governabilità si mischiato al principio di risparmio e taglio delle risorse dando vita ad un accrescimento che prende il nome di "voto utile".

Grazie al quale il principio di governabilità diviene talmente totalizzante e fondamentale per cui al principio di rappresentanza non rimane che occupare i pochi spazi rimasti.

Tipico esempio di tale pregnanza del voto utile, avviene nei cd. ballottaggi degli enti locali dove il risultato elettorale del candidato è addirittura fondamentale rispetto alle percentuali di rappresentanza dei partiti.

Il tutto, spiace dirlo, ha delle radici ontologiche nella mitologia della "società civile" che, soprattutto con Tangentopoli, è divenuto un dogma intoccabile.

Eppure qualcuno deve cominciare a pensare ereticamente ed ad interrogarsi sulle forme odierne della rappresentanza degli interessi generali che dovrebbero essere i partiti.

Magari anche a fare una doverosa autocritica....

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