Il discorso di fine anno del Presidente Napolitano è stato, ad una prima lettura, il solito discorso buonista ed incoraggiante, inneggiante alla laboriosità del paese civile ed indulgente verso un paese legale che non lo rispecchia e non lo sa più interpretare.
Gli italiani, ed in questo il presidente Napolitano ha perfettamente ragione, aspirano e vogliono una Italia più giusta e più equa fondata sull'innovazione e sul merito.
Peccato che la classe "dirigente", ma a questo punto direi "digerente", visto che hanno uno stomaco in grado di assorbire qualunque istanza e qualunque protesta, di questo paese, oltre ad essere anagraficamente avanzata, è anche culturalmente ed intellettualmente impreparata a seguire e perseguire il merito e l'innovazione.
E' una classe dirigente, ma forse dovremmo dire casta, che cammina con la testa all'indietro e con il sedere abbarbicato alla poltrona, (siamo sempre il paese del "tengo famiglia").
E' lo stesso presidente Napolitano a certificare questo stato di cose quando testualmente dice:
"Vi sto parlando poco di quel che accade nella sfera della politica e delle istituzioni. Ma non certo perché non sia importante: piuttosto perché vorrei richiamare l’attenzione su quel che di più ampio vive e conta nel paese, sulle realtà e sulle responsabilità che non possono ridursi alla sfera della politica.".
Peccato che sia sempre la politica a ficcare il naso e l'attenzione su quel che di più ampio vive e conta nel paese, ordendo una rete soffocante intorno al dinamismo, all'innovazione ed al merito.
Il richiamo alla situazione politica si chiude, poi, su una frase sibillina:
"Quali siano le condizioni, da un lato, per la continuità dell’azione di governo, e dall’altro, per un esito positivo del confronto sulle riforme, lo si vedrà presto in Parlamento.".
Non sappiamo a cosa si riferisca il presidente Napolitano, ma sappiamo che non solo il Parlamento giocherà un ruolo importante, ma anche il Quirinale.
martedì, gennaio 01, 2008
Siamo alle solite, ovvero luci ed ombre sul discorso di fine anno
Pubblicato da
Zigurrat
alle 21:35
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento