lunedì, aprile 02, 2007

I buoni a tutto e liberali solo di nome


A sentirli parlare sono tutti liberali.

Quando si occupano dei taxisti, delle medicine da banco, delle pompe di benzina, delle edicole e del lunedì dei barbieri, sono tutti liberali, tutti per il libero mercato.

Peccato che quando arriva il vero banco di prova.

Il mercato si "adorna" di molti se, tanti ma, troppi forse ed alcuni "niet".

Cominciamo con il dire che la liberalizzazione delle Telecom è stato uno dei più grandi pasticci della storia dell'industrialismo statale e statalizzato, basta leggere i libri di Libero scritti da Davide Giacalone in merito. (Qualche magistrato, tra una coscia ed una chiappa di una valletta, potrebbe occuparsene please !!!)

Ma adesso che un colosso come l'americana AT&T, insieme alla messicana Movil, voglia comprare la Telecom, rispolveriamo tutto l'armamentario becero del protezionismo nazionalista.

Ricordate il piano Rovati ???

Chi propugna il nome dell'italianità ed il ruolo strategico della rete lo vuole attuare, grazie alla nuova IRI, cioè il fondo per l'infrastrutture di Gamberale.

Palazzo Chigi sarà, un'altra volta, una merchant bank, ove si parlerà inglese ma soprattutto emiliano.

Una merchant bank che attuerà il piano Rovati senza l'ideatore, che magari forse verrà nominato presidente, per meriti di fedeltà.

Ancora una volta gli "unionisti" si rivelano dei "buoni a tutto", ed adesso anche dei "liberali solo di nome".

1 commento:

alepuzio ha detto...

E poi ci dobbiamo pure sorbire le lezioni di Galli della Loggia sulla mancanza di liberalismo e patriottismo della CDL mentre la sinistra salva la dignità della Nazione.