Lo scrivo subito a scanso di equivoci: non mi piacciono le proibizioni, avvenute in questi giorni, dei cellulari a scuola e della pubblicazione delle foto in seguito alle vicende di Vallettopoli.
Non mi piacciono perchè credo che i telefonini e le foto siano dei mezzi neutri, sono le persone che le impugnano che decidono come utilizzarli.
Un po' come le pistole.
Senza quei telefonini, diciamolo chiaramente, non avremmo mai saputo le condizioni di degrado morale e materiale in cui versano (alcune del)le scuole italiane infestate da bulli, frequentate da lolite e da compiacenti professoresse.
Quelle immagini, per quanto crude e cruenti, erano ( e sono) uno spaccato della società.
Come uno spaccato della società è la lettera di cruda denuncia che un gruppo di studenti di catania ha pubblicamente rivolto ai propri insegnanti, denunciando l'avanzata del nulla come materia di insegnamento.
Senza quelle immagini e senza la conseguente ondata di polemiche, e comunque di presa di coscienza, quei ragazzi sarebbero stati zitti, nutrendo il proprio disagio e nutrendosi del proprio silenzio di fronte alla indifferenza del mondo esterno.
Con la proibizione si è scelta la strad più breve e più facile: far sparire tutto.
I disabili continueranno ad essere picchiati dai bulli, si continuerà a fare sesso (orale) tra ragazzi schignazzanti ed adoranti, alcune professoresse continueranno a farsi palapare le terga, alcune maestre continueranno a tagliare la lingua ai bambini ed altre ad essere picchiate da genitori maneschi, come i presidi.
Ma tutto questo non si saprà.
Continueremo ad avere i paparazzi che fotograferanno culi e tette della starlet di turno, politici e manager di alto ango che continueranno ad andare con i trans, altri che continueranno a promettere posti in RAI in cambio di prestazioni sessuali. Corna e cornuti da esibire.Mogli, mariti e figlie da tenere all'oscuro.
Il tutto in un paese in cui si dice che è meglio comandare che fottere, ma forse in cui non si perdona l'essere fottuti.
Il tutto dovrà passare sotto silenzio.
E' la solita solfa: si fa, ma non si dice ( e soprattutto non si vede).
Che strano si vietano telefonini e foto, ma le riviste di gossip continuano ad uscire regolarmente e sempre con più foliazione.
Siamo pur sempre in Italia, abbiamo pur sempre tutti una famiglia.
p.s.: siccome sono pecorecco anche io, pubblico una foto di una procace ragazza.
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