Sembra passata una eternità da quello che venne chiamato l'editto bulgaro di Berlusconi contro il trittico della libera informazione: Santoro, Luttazzi e Biagi.
Si mossero tutti contro il Cavaliere, dentro e fuori l'Italia, tanto che il "povero" Michele Santoro riuscì a conquistare un seggio all'Europarlamento.
Ma il richiamo delle materne tette di mamma Rai è più forte di tutto e tutti, lo cantava in tempi non sospetti anche Renato Zero con la sua canzone "W La RAI", e così il nostro "paladino" fece il suo grande rientro a Realpolitik del messianico Celentano, il quale, dopo aver scritto ed interpretato una canzone come "Azzurro", si vede che aveva qualcosa da farsi perdonare a sinistra.
E si arriva ad "Anno Zero", nomen omen, direbbero i latini.
Giubilato come l'ennesimo sinistroide contributo alla libertà di pensiero e di informazione, il "rosso malpelo" della televisione pubblica, nell'ansia di sfondare come ai vecchi tempi, si scorda della saggezza popolare: "scherza con i fanti e lascia stare i santi".
E così di fronte a Mastella, rifiutatosi di interpretare il ruolo di vittima sacrificale, Santoro viene abbandonato da tutti i maitre a penser della sinistra, (sic transit gloria mundi).
Adesso ci diranno che Berlusconi aveva ragione ?
1 commento:
Abbandonato da tutti tranne i soliti "compagni" duri e puri...
Certe ideologie utopistiche totalitarie sono dure a morire e continuano a produrre frutti avvelenati.
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