giovedì, febbraio 22, 2007

la sconfitta dei (e da) coglioni e le sue conseguenze

Nonostante un attacco influenzale che dura da una settimana e 38,5 di febbre, sfido la malattia ed il mal di testa e mi metto a scrivere le mie riflessioni sull'agognata finde del Prodi bis.

Che dire ???
Che finalmente è finita.
Che è finita nel modo in cui sapevamo ed avevamo scritto.
Che siamo contenti.
Tutto vero, il governo Prodi bis è finito.
E' finito grazie ad un voto contrario del Senato, ma soprattutto dopochè i maggiorenti della sinistra ci avevano rassicurato che al senato la maggioranza c'era.
Con la loro iattanza ed arroganza hanno condotto (da coglioni) una delicata battaglia tutta giocata sul filo dei numeri e dei regolamenti.
Ne sono usciti sconfitti e con le ossa rotte, ma soprattutto con una convinzione che il governo di Prodi e dell'Unione è finito.
Con questi numeri al Senato è impensabile che si possa ripresentare una maggioranza fotocopia dell'attuale.
Noi preferiremmo andare a rivotare, ma sappiamo che con questa legge elettorale c'è davvero un rischio di scarsa governabilità.
Cosa fare allora ?
Se fossimo in Germania la chiameremmo Grosse Koalition, ma siccome siamo in Italia preferiamo etichettarlo come un governo dalle minime intese.
Un governo che sia dia pochi obiettivi concreti:
1. riformare la legge elettorale;
2. correzione del Titolo V della Costituzione, riduzione del numero dei parlamentari, potere di nomina e di revoca dei ministri al presidente del Consiglio e magari inemendabilità dei decreti legge;
3. maggiore spinta alle liberalizzazioni ed alle privatizzazioni;
4. misure fiscali ed incentivi alla ripresa economica
5. riforma del sistema pensionistico.
Pochi obiettivi chiari e semplici garantiti da una ampia e straordinaria maggioranza parlamentare.
Mancherebbe solo il nome del Premier.
Noi ne facciamo uno: Piero Fassino.
Lo facciamo perchè egli è il segretario del maggior partito di maggioranza, e se davvero vogliamo divenire un paese normale, è ora che si faccia come nelle più avanzate democrazie occidentali.

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