Fossimo il ministro Bersani ci staremo domandando a che serve liberalizzare i cinema e poi, magari, approvare un progetto di legge come quello di Rifondazione che prevede l'obbligo di programmazione delle pellicole europee rispetto a quelle americane.
Considerato quanti (pochi) euro incassino i film nostrani e quanti (molti) euro costino alla collettività sottoforma di contributo pubblico, siamo convinti che le nuove sale rimarranno molto spesso vuote o quasi.
Che bravi i compagni nostrani, hanno talmente tanta nostalgia dei cineforum di emiliana memoria che, per legge, vogliono che tutti i cinema lo diventino. Così da bravi "impiegati" alla Fantozzi ci toccherà sorbirci la corazzata Potemkin o una retrospettiva di Nanni Moretti.
Magari alla fine ci sarà anche un compagno che darà vita al solito dibattito pseudo culturale.
Vogliono controllare il mio conto corrente, vogliono controllare la mia carta di credito, adesso, i sinistri, vogliono controllare quello che vedo.
eccheccazzo !!!!!!
Lo scrivo così come mi viene dallo stomaco in subbuglio.
Possibile che non abbiano capito che non è la quantità dei cinema, ma è la qualità delle pellicole a decidere il successo di un film.
E se poi volete davvero aiutare il cinema nostrano pensate a togliere del tutto il contributo statale.
Libero cinema in libero stato. E' l'unica ricetta che funziona.
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