mercoledì, ottobre 11, 2006

Sto con le iene eppure non mi sento un nipote del duce

Robinik, con la sua consueta intelligenza, pone dei quesiti molto interessanti a proposito del polverone mediatico che la vicenda delle iene e del doping in Parlamento.
Noi rimaniamo della nostra idea originaria: stiamo con le iene e siamo per la messa in onda del servizio perchè siamo a favore della libertà, perchè siamo contro il voyeurismo ed il giacobismo.
Ed oggi impazzano proprio questi due estremismi, neanche classificabili di destra e/o di sinistra.
Oggi che tale vicenda assurge a tema del giorno, oscurando la bomba atomica in Corea del Nord e la finanziaria dell'esproprio prodi...torio.
Ed oggi impazza chi è affamato di sapere chi, cosa e come in nome di un gossip qualunquistico e becero e chi, magari coinvolto, esterna urbi et orbi la sua "pulizia" interiore ed esteriore.
Eppure noi che ci siamo schierati per la messa in onda del servizio non ci sentiamo di essere dei nipotini del duce in sedicesimi.
Eppure Robinik pone delle domande che non possono e non debbono essere lasciate cadere nel vuoto:
E’ tollerabile il fatto che qualcuno abbia preso illegalmente delle informazioni sullo stato di salute di una persona?
E’ tollerabile il fatto che per far rispettare una legge se ne violi un’altra?
La risposta ad entrambe per noi è no.
Ma non credo che le Iene abbiano fatto quel servizio per prendere delle informazioni illegali sullo stato di salute di alcuni onorevoli.
Prova ne sia il fatto che i volti erano oscurati, le voci camuffate ed i test anonimi.
Peccato che l'intervento del garante della Privacy non sia stato così solerte quando si è pubblicato le intercettazioni di Fiorani, Ricucci, Consorte oppure recentemente di Moggi.
Per la cronaca, le Iene hanno fatto un servizio analogo tra i giovanissimi frequentatori di una discoteca, andando a mettere delle spugne negli orinatoi e poi facendo il test antidroga sulle medesime spugne, ma in questo caso nessuno si alzò, nemmeno il garante, a invocare il rispetto della privacy.
Quello di cui noi ci preoccupiamo è il labile confine tra la privacy ed il diritto di cronaca.
Un confine molto labile e molto flessibile a seconda di chi è oggetto di informazione.
Le iene possono piacere e non piacere.
A noi, ed in questo siamo totalmente d'accordo con Robinik, non piace questa Italia in cui per avere giustizia, bisogna andare dal Gabibbo, da "Mi manda Rai Tre", dal giudice Sante Licheri e da le Iene.
Ma neache ci piace le sceneggiate becere di politici che si azzuffano ai reality.
A me personalmente, tutto questo sa di "panem et circensem" di imperiale romana memoria.
Si inganna il volgo con il divertimento organizzato, mentre lo si depreda.
Visto il momento non ci stupiremmo.

1 commento:

Robinik ha detto...

No dai...... avevo scritto un commento di un kilometro e non me l'ha salvato :°°°°(

Oraho sonnissimo.
Domani torno e lo riscrivo....

Ciao :(