lunedì, ottobre 16, 2006

La questione del metodo

Nei 5 anni in cui la CdL ha governato il metodo è stato quello di porsi sul punto di maggior attrito per mettere, poi, in pratica il provvedimento che non creava molto scompiglio.Il canovaccio era, più o meno questo, c'era il momento dell'annuncio, iniziavano i commenti negativi all'interno della maggioranza di centrodestra, finito il fuoco amico cominciavano le reazioni dell'opposizione varia, l'annuncio iniziale veniva ritrattato e si partoriva un provvedimento annacquato. Ma tale provvedimento però non era venduto all'esterno come una grande conquista, ma veniva adottato per lo più in sordina.
Esempi tipici sono stati la tentata riforma dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, finita con il naufragato "Patto per l'Italia", e la riduzione parziale delle tasse, imposta da Silvio Berlusconi con un atto di imperio.Certo non sono mancate le eccezioni come la riforma del mercato del lavoro, (Legge Biagi), adottata, però, sull'onda emotiva dell'uccisione del professore ad opera delle BR.Il governo de l'Unione, invece, adotta una metodologia completamente differente:1. adotta il provvedimento;
2. lo vende all'esterno come una riforma epocale:
3. se ne strafotte dell'opposizione.
L'ultima prova di questo metodo in ordine di tempo è stata l'approvazione in Consiglio dei Ministri del Ddl Gentiloni sulla riforma del sistema radiotelevisivo.Emblematica è stata la frase che il Ministro D'Alema ha rilasciato al Corriere della Sera a proposito della opposizione di Silvio Berlusconi alla proposta:"Di che si lamentano, potevamo fare un decreto (legge) e non lo abbiamo fatto.".
Se si vuole fare politica è necessario ed indispensabile essere cinici, anzi in questo periodo storico conta molto più il cinismo di altre caratteristiche. Ebbene il cinismo, dopo questa ennesima prova del metodo, non dovrebbe consigliare più l'assunzione di Barbara Palombelli al Tg5, ma il suo immediato licenziamento, magari, sempre grati saremo a Barbara Berlusconi, insieme alla defenestrazione di Maurizio Costanzo e la sua corte dei miracoli. Se poi ci unissimo anche Mentana, potremmo avere un orgasmo multiplo.
Se davvero accadesse una cosa del genere, vorrebbe dire che, finalmente, il centrodestra ha capito ed ha compreso il metodo. Poi non ce ne sarebbe più per nessuno.
Sappiamo che, nello scrivere questo post, non siamo stati cinici ma sognatori. Noi possiamo permettercelo, non siamo attivisti politici, al massimo degli attivissimi suggeritori di politica.

1 commento:

Admin ha detto...

ciao, mi puoi contattare tramite email?


sognoribelle@email.it