E' subito scattato il fuoco di fila delle vestali (democratiche) del politicamente corretto e del politicamente originale che hanno intimato al sindaco: ritiro del documento o abbandono dell'aula.
Premesso che l'abbandono di una aula consiliare da parte della opposizione è il maggior favore che la stessa può fare ad una maggioranza.
Premesso che appellarsi al SOLO fatto che alcune parti di un documento echeggino un altro documento pubblico è davvero un argomento risibile ed alquanto debole per argomentare la propria contrarietà. Da che mondo è mondo, infatti, in occasioni come bilanci, piani regolatori e documenti programmatici, il teatrino della politica IMPONE alla opposizione di essere contro a prescindere.
Tutto ciò premesso, quello che sorprende è che la colta opposizione democratica ascolana ignori o faccia finta di ignorare è la differenza tra il concetto di copiare ed imitare.
Nella classicità greca c'era una parola: mimesi che spesso si traduce, anche grossolanamente, con imitazione.
Ebbene la mimesi implica qualcosa di più del semplice copiatura, implica l'imtazione di una eccellenza e quindi il riconoscimento sia della propria finitezza che della grandezza creativa dell'esempio e il proprio omaggio alla figura del "maestro".
Tale concetto di mimesi è stato poi ripreso anche da Erich Auerbach nella sua più famosa che appunta si chiamava: "Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale".
La vicinanza geografica e politica con l'Abruzzo e con il suo governatore Gianni Chiodi, che è stato uno dei primi a sponsorizzare la candidatura di Castelli, hanno sicuramente innescato tale processo di mimesi.
Un processo che non è di mera copiatura, ma è un processo creativo originale e scevro da sbocchi preordinati, poichè tale comunione di intenti era presente solo nella parte introduttiva.
L'opposizione fermandosi al solo formalismo, ammantata da un finto culturalismo d'accatto, ha perso davvero una occasione poichè avrebbe potuto spingere, con un sapiente ed intelligente gioco d'aula, quel processo di mimesi alle sue estreme conseguenze fino a disegnarne i contorni di una città come la vogliono.
Purtroppo non l'hanno fatto, chiudendosi a qualunque incrocio e dialogo creativo e favorendo sia i propri estremisti che quelli della maggioranza.
La mimesi è un processo culturale e creativo, ma presuppone la presenza e l'azione.
L'assenza è molto, molto peggio della copiatura.
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