Ha vinto Angela Merkel, ha stravinto Guido Westerwelle, sono cresciuti i comunisti del Linke e hanno perso di brutto i socialdemocratici della SPD.
Così, in poche battute, potremmo definire le elezioni nazionale che ieri si sono tenute in Germania.
A differenza di ciò he si temeva alla vigila, il popolo tedesco si è espresso in maniera chiara scegliendo il modello, attualmente in voga in Europa, della alleanza tra un centro democratico e cristiano e un forte partito liberale.
La Grosse Koalition, che nel sistema tedesco è una eccezione va in soffitta, almeno per questa legislatura.
Stamani sul Corsera, davvero interessante è stato l'editoriale sul significato di queste elezioni affidato alla penna dell'ex ambasciatore Sergio Romano.
Romano ricorda come la "Merkel e Frank-Walter Steinmeier hanno evitato di esasperare le loro differenze e di proporsi al Paese come scelte radicalmente diverse." . Tutto per segnalare la diversità con il clima politica italiano, pre e post elezioni attualmente vigente.
Ma L'editorialista ci regala davvero quella che, secondo me, è la definizione migliore del centro (del paese): " il centro del Paese e che il centro è ovunque un amalgama contraddittorio di spiriti liberali e interessi corporativi, aspirazioni riformatrici e riflessi conservatori. "
Chapeau !!!
Ovviamente non possiamo non augurarci un miglioramento di questo clima da guerra civile permanente, anche se siamo molto scettici.
Quello che ci interessa dell'editoriale in questione è un'altra parte, in cui l'ambasciatore Romano sostiene: " Ma la Germania, purtroppo, si è italianizzata. Ha smesso di essere tendenzialmente bipolare per diventare pentapolare, e produce così risultati elettorali che contengono in sé, teoricamente, quattro o cinque coalizioni possibili. ".
Su questo ci sentiamo di non essere d'accordo. Il sistema elettorale tedesco era, essenzialmente, bipolare poiche la Corte costituzionale tedesca aveva dichiarato incostituzionali sia il partito nazista che quello comunista per cui queste componenti avevano dovuto, giocoforza, trovare spazio all'interno degli altri partiti.
Ora, invece, ammettendo il Linke ed i partiti neonazisti che, per adesso, non riescono ad entrare in parlamento, ma si fermano a livello dei land regionali, il sistema elettorale tedesco mostra la corda.
Take tesi non è mia originale, ma basta leggere il saggio di Santori "Ingegneria costituzionale comparata"
Questa è davvero una lezione per i tedeschi di casa nostra...
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