Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Silenziosa luna?
Iniziamo con una citazione di Giacomo Leopardi, tratta da "canto notturno di un pastore errante dell'Asia", questo post per l'anniversario dei 40 anni dalla missione dell'Apollo 11.
Neil Armstrong comandante e primo uomo a camminare sulla Luna, Michael Collins e Buzz Aldrin furono coloro che, a nome dell'umanità, realizzarono il sogno di millenni: raggiungere il nostro satellite.
In quei giorni del 1969 lo spazio si rimpicciolì e l'universo divenne un po' più piccolo.
La Luna, sogno di poeti, musicisti, scrittori, pittori e sognatori, non era più una chimera e l'uomo, con la sua tecnologia ed il suo progresso, aveva reso realtà.
A 40 anni di distanza, oggi ci sarebbe bisogno di una nuova luna per un mondo, come l'attuale, eternamente legato ad un eterno presente, incapace di pensare e quindi di progettare un futuro.
Una nuova luna come una meta (irraggiungibile) verso cui convogliare le energie, le passioni e le menti più brillanti del mondo.
Ci sarebbe bisogno di un nuovo Apollo 11 su cui caricare le speranze residue e fioche di questa umanità, un nuovo Apollo 11 che solchi lo spazio carico di promesse e di progresso.
Adesso dateci un'altra luna, un'altra meta da raggiungere.
Ce n'è davvero bisogno
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