domenica, luglio 18, 2010

Gli Infinocchiati



Le urla (beluine) della senatrice Finocchiaro, durante il dibattito sulla approvazione della manovra governativa, sono purtroppo il segno della opposizione.

Una opposizione che, in nome di uno sterile antiberlusconismo, rinuncia sistematicamente ad una qualsiasi incisività, relegandosi in un solipsismo rituale masochisticamente consolatorio ed assolutorio.

Il rivendicare un dovere di essere ascoltati, così come ha fatto la senatrice Finocchiaro, è lo specchio sconfortante di questa situazione.

Anzitutto esiste un diritto ad esprimere la propria opinione, ma non quello di essere ascoltati e meno che mai quello che impone agli altri di accettare le nostre opinioni. Tutto ciò avviene nel processo comunicativo attraverso il dialogo.

E' questo ciò che questa opposizione non riesce a comprendere perchè vuole vincere e non convincere. Una opposizione che vede la maggioranza come un nemico e non come un interlocutore.

In questa situazione è difficile essere ascoltati, se non si vuole ascoltare.

E' abbastanza facile capire come una posizione del genere sia un suicidio politico quando invece servirebbe ben altra capacità e strategia politica.

Servirebbe una opposizione capace di una ventata d'aria fresca e di un colpo d'ala, com giustamente si invocano in questi tempi.

Purtroppo questa opposizione vola basso sopra una aria stantia e stanca.

Ed allora le grida della sentrice Finocchiaro sono grida di disperazione e non di forza, di sconforto e non di speranza,di aiuto e non di forza.

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