Finito il chiasso, benchè ordinato, della piazza "democratica" (ipocritamente) a favore della Costituzione, ma in realtà a favore del presidente Napolitano, il quale è stato un importante esponente del centrosinistra, contro l'oramai arcinota voglia di dittatura (fascista) del premier Berlusconi, è possibile estrapolare il nocciolo della questione.
I fatti sono oramai noti e non ci torneremo sopra.
Neanche ci adentreremo in spiegazioni, da giuristi, sull'interpretazione degli articoli costituzionali invocati e citati nella vicenda.
Quel che noi vogliamo registrare è che, pur nella sostanziale salute della nostra Costituzione, è insita in essa una questione sul procedimento della "decisione" politica.
Ovviamente abbiamo chiaro quale fosse il clima nel momento in cui la Carta è stata scritta e capiamo abbondantemente le preoccupazioni dei costituenti, la ferita del fascismo, (quello vero), era troppo fresca per poter permettere la possibilità (anche se remota) della concentrazione di potere in capo ad un uomo (o un organo) solo.
Oggi, però, dopo 60 anni la questione della decisione è più che mai dirimente, anche perchè c'è stato un sostanziale cambiamento della società italiana.
A livello istituzionale, l'elezione diretta di Sindaci, presidenti di provincia e governatori ed il nuovo titolo V della Costituzione e, a livello politico, tangentopoli, la discesa in campo di Berlusconi, la costituzione del Pd, l'introduzione della soglia di sbarramento per le elezioni europee e la nascita del PdL denotano che la stessa opinione pubblica orientata a favore del mmento della decisione più che dell discussione.
Una discussione che non deve essere solo "rapida", quanto piuttosto "chiara". Gli italiani vogliono sapere chi prende la decisione, ma anche avere gli strumenti per premiare o punire chi le prende.
Anche se non espressamente, la proposta di diminuire il numero dei parlmentari, quella di far nominare o far dimettere i ministri da parte del Presidente del Consiglio, la riforma della decretazione d'urgenza o di prevedere tempi certi a favore dei disegni di legge governativi, hanno tutti lo stesso obiettivo: quello della decisione chiara.
Certamente godiamo tutti di buona Costituzione, ma anche un organismo sano ha bisogno di cure ed attenzioni per evitare brutte malattie.
Oggi si riparla di riforme istituzionali, veramente se ne parla da più di 15 anni. Noi speriamo che sia la volta buona. Siamo sempre convinti che una nuova assemblea costituente sia più che mai necessaria, ma ci accontenteremo che, questa volta, la politica prenda una decisione...chiara.
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