domenica, novembre 23, 2008

alcune volte vale la pena di essere liberali

Nessuno pensava che la produzione di leggi—oggi, de facto decuplicata dal potere di interpretazione riconosciuto agli organi giudiziari--avrebbe superato il capo dei centocinquantamila articoli e che gli individui, le classi, i gruppi, le chiese, le sette, i partiti, le società di commercio sarebbero stati avvolti da un reticolo di comandi e di divieti tanto ampio da ridurre la ‘privacy’ a ben poca cosa. Quando lo stato può tutto, al di fuori di esso rimangono soltanto il ‘secondario e l’ininfluente.

alcune volte si incontrano articoli come questo di Dino Cofrancesco su l'Occidentale che da soli valgono la pena di essere liberali

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