Al partito unitario del centrodestra noi ci abbiamo sempre creduto. Anche quando sembrava impossibile costruirlo, anche quando volavano gli stracci, noi lo abbiamo sempre sognato ed abbiamo lavorato perchè prendesse forma.
Sapevamo che questo partito unitario era già presente nel cuore degli elettori, c'eravamo anche noi il 2 dicembre 2006 a Piazza San Giovanni, lo abbiamo visto in azione e lo abbiamo respirato.
Noi c'eravamo, Casini purtroppo no.
Non ci stupisce, infatti, che oggi l'UdC vada da sola. Un po' ci spiace, ma nella vita quello che pesa di più non è lo scegliere, ma il convivere con il risultato delle tue scelte.
Così sia Veltroni che Berlusconi hanno compiuto a vario titolo e a vari livelli le loro "dolorose" scelte.
Veltroni è il più avvantaggiato, poichè i sondaggi lo accreditano di una sconfitta elettorale, la scelta di correre da solo senza alleanze è dettata dall'esigenza di "informare" di sè il PD, nel senso lettterare del termine, cioè dare forma.
Cosa abbastanza semplice visto il fatto che saranno i vertici a scegliere gli eletti con questa legge elettorale.
Berlusconi, invece, è quello che rischia di più poichè quello che, secondo i sondaggi, dovrebbe vincere queste elezioni.
Egli, infatti, avrebbe tutto l'interesse a consolidare ed allargare il fronte del suo consenso per allargare il margine della vittoria.
Eppure il Cav, senza la W, va oltre e meglio il veltronismo.
Veltroni, per paura e per ridimensionare la sinistra democratica, decide di accordarsi con Di Pietro ed il suo bagaglio "culturale" che va dalle manette al vaffanculo di Grillo.
Berslusconi, invece, decide senza paura, di rompere con gli storici alleati, anche a costo di una sconfitta, pur di avere una coesa ed omogenea mqggioranza di governo dopo.
Eppure nessuno del centrodestra sembra riuscire a veicolare positivamente questa novità....
p.s.: Natalie
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