lunedì, gennaio 29, 2007

I blog sono indispensabili per la campagna presidenziale (lo dice the Politico)



Nel 2004 fu il democratico Howard Dean ad intuire le potenzialità di Internet nella sua campagna elettorale ed egli riuscì a condurre una web campaign talmente ben orchestrata da accreditarsi come l'anti Bush.


Ma l'intelligente web campaign di Dean, però, non riuscì a sopravvivere alla realtà dei caucus democratici per le primarie tant'è che lo stesso Dean in pieno crollo nervoso abbandonò presto i sogni di gloria con l'episodio famoso delle gride beluine.


Oggi la musica sembra è molto diversa.




Hillary Clinton ha ingaggiato Peter Daou, John Edward ha preso Mathew Gross e John Mc Cain ha imbarcato Patrick Hynes.


La caratteristica comune di costoro è quella di essere web/blog manager, anzi di essere dei guru in questo campo.


Dopo Dean, infatti, sembra che avere un esperto della blogosfera non sia più un lusso, ma una necessità, soprattutto in una campagna presidenziale dove i candidati hanno bisogno che i loro siti vengano aggiornati più velocemente e meglio degli altri e dove è lecito "rubare" le idee degli avversari.

Come dimostra la campagna dell'ex senatore Allen, una campagna elettorale è destinata al fallimento se non ha le risorse on line necessarie.

L'informazione è la chiave di tutto e tutta la campagna si gioca intorno all'informazione.

Anche l'uso dei web tools, infatti, devono essere usate per facilitare la comunicazione.

"L'innovazione non è un fine per sè stessa. e' un modo per aumentare la comunicazione.". Questa è la tesi di Peter Daou.


Anche David All, consulente repubblicano per i media ed Internet è dello stesso avviso: "Un blog è un buon mezzo per convogliare il traffico al tuo sito web, ma si deve constantemente dei modi moderni per far arrivare fuori il tuo messaggio.".


Questa campagna elettorale, quindi, vedrà la nascita e la rapida evoluzione di una nuova figura consulenziale, il blog-strategist.


Segno della sempre maggiore influenza che Internet 2.0 ha in America

1 commento:

J.C. Falkenberg ha detto...

Vediamo quanto sarà necessario prima che in Italia qualcuno comprenda quello che sta succedendo...