Il titolo in inglese è d'obbligo visto che parliamo della non felicissima e fortunatissima tornata delle elezioni di medio termine in America.
Ha perso il GOP, ovvero il partito Repubblicano, quello di cui fa parte anche il presidente G.W.Bush. Già questa è una notizia, visto che i "rossi" americani, con questo colore, infatti, il GOP viene visivamente contraddistinto, non conoscevano sconfitta da almeno 12 anni.
Eppure ci sentiamo di dire che, anche se i repubblicani hanno perso, non è stata la Right Nation a perdere. E' stato il GOP a perdere perchè ha reciso quel legame simbiotico che lo lega(va) alla Right Nation americana. Un legame che è stato spazzato via da una serie di scandali sessuali e di corruzione.
Il GOP ha anche perso sul terreno della comunicazione, pressato da una aggressiva campagna elettorale dei democratici ed incapace di reagire. Tale incapacità comunicativa si è poi riverberata in errori strategici dei vari candidati, basti pensare alla disastrosa campagna del senatore repubblicano uscente Allen in Virginia. Non è un caso se la prossima speaker della Camera sarà la democratica Nancy Pelosi, passionaria liberal di tale strategia.
Eppure, dopo 12 anni di batoste, era prevedibile che l'asinello democratico avrebbe scalciato e scalciato molto forte.
Non è bastato, e non poteva bastare una semplice mozione degli affetti all'elettorato americano a preservare la maggioranza repubblicana e l'isterico sbandieramento dello spauracchio liberal a muovere gli elettori. Non poteva bastare da parte di un partito la cui maggioranza elettorale era espressione di una maggioranza culturale, di idee e di valori.
Eppure la Right Nation, così come meravigliosamente descritta nell'omonimo saggio, ha dimostrato di essere alive and kicking e di saper scegliere, non scegliendo questo GOP scialbo ed insipido.
Non tutto è perduto.
I Repubblicani non devono sottostimare il risultato elettorale, ma neanche abbattersi.
E' necessaria una approfondita presa di coscienza ed azioni chiare e forti.
C'è tempo, ma non tantissimo: le elezioni presidenziali del 2008 sono molto più vicine di quello che sembra.
P.S.: Ci permettiamo di suggerire la lettura di Hugh Hewitt, di Michael Medved e di Christian Rocca per orientarci in quello che succederà.
PP.SS.: come al solito il presidente Prodi dimostra di non aver capito niente della politica americana, visto che il tema Iraq è stato molto marginale in questa tornata e che la notizia della condanna a morte di Saddam ha giocato a favore dei repubblicani.
PPP.SSS.: La foto non c'azzecca niente, ma mi piace e quindi la lascio. Ovviamente non mi interessa cosa ne pensiate.
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