giovedì, novembre 02, 2006

E' soprattutto la filosia della Finanziaria che determina la qualità e la quantità degli emendamenti

Sembra che Visco abbia rimproverato la propria maggioranza che, alla finanziaria, proponeva emendamenti che inasprivano il prelievo fiscale con un ammonimento secondo il quale, continuando così, i cittadini italiani, alla prima occasione elettorale, li avrebbero mandati a casa.
Noi speriamo che tale ammonimento si tramuti presto in una profesia e poi in un fatto.
Ma il monito di Visco ci permette di sviluppare un concetto molto semplice.
La prima Finanziaria del governo Prodi, quella che avrebbe dovuto cancellare Berlusconi ed il berlusconismo, sta sortendo l'effetto esattamente opposto.
Ciò è dovuto al fatto della filosofis che sta alla base della legge stessa.
Una filosofia medioevale che vede nei cittadini dei servi da spremere tramite una serie di balzelli, che vede negli imprenditori una classe di reazionari, di visionari, di capitalisti e di evasori fiscali da trattare come peccatori di fronte alla inquisizione. Non c'è da stupirsi poi, se la maggioranza propone emendamenti che inaspriscono, anche creativamente, altre serie di gabelle e balzelli.
La verità è che la maggioranza si comporta di conseguenza alla filosofia politica che sottende alla Finanziaria. Ed è proprio tale filosofia che condiziona la qualità e la quantità delle proposte emendative.
Se la prima, e speriamo l'ultima, finanziaria del Prodi bis fosse stata una finanziaria di rottura verso i tabù della conservazione economica e sociale dell'Italia, così come era stata disegnata dal DPEF, oggi avremmo avuto (molti meno) emendamenti e di qualità molto molto più elevata.
Se questa finanziaria avesse compiuto il peccato delle società europee, cioè tagliare la spesa, oggi, molto probabilmente, avremmo avuto lo stesso numero di proteste, ma tali proteste sarebbero state contenute e forse fermate da una pressione mediatica e sociale maggiore di quella che, invece, oggi fa da megafono alla protesta stessa.
Non è che il governo Prodi bis non abbia saputo comunicare, ma ha mandato troppi segnali e di questi troppi segnali, quasi tutti erano confusionari.
Ma a ben guardare è proprio la confusione ciò che tiene assieme la maggioranza di governo, insieme alla fiducia.
Fiducia che, puntualmente, arriverà anche in questa (ennesima) occasione (persa)

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