Quando fondammo TQV avevamo tanti sogni.
Sognavamo di dare una città a tutti coloro che a destra pensavano.
Sognavamo la città in cima alla collina in cui poter ospitare chi era borderline.
Sognavamo di aggregare e di convincere chi (ancora) non la pensava come noi.
Ed abbiamo avuto successo.
Sognavamo la riunificazione dei liberali, di tutti i liberali italiani.
Sapevamo quali errori erano stati commessi da chi ci aveva provato.
Ed abbiamo cominciato a far circolare l'idea.
Potevamo avere successo.
Siamo stati dei bravi dottori a redigere una buona diagnosi ed anche a prescrivere una buona cura.
Siamo, però, stati dei pessimi pazienti.
Pessimi pazienti perchè in piccolo
abbiamo riprodotto le cause della mortali
del virus mortale che attanaglia tutti i liberali.
Siamo diventati sordi.
Non ascoltiamo più gli altri.
Siamo diventati supponenti.
Noi e solo noi abbiamo la verità in tasca.
Una città è una città non solo perchè ha strade, piazze, vie, quartieri, palazzi, case.
Una città è una città perchè
nelle stesse strade si muovono degli uomini,
nelle stesse piazze si incontrano degli uomini,
nelle stesse vie vivono degli uomini,
negli stessi palazzi vivono degli uomini
e le case custodiscono ciò che gli stessi uomini hanno di più sacro.
Saremmo dovuti essere un esempio per gli altri,
ma gli esempi possono essere positivi e negativi.
Positivi quando spingono gli altri a migliorarsi.
Negativi quando spingono gli altri a non seguire le nostre mosse.
TQV ha stabilito un nuovo standard: il suo.
Noi non abbiamo seguito nessun modello.
Lo abbiamo inventato.
Ci siamo creati.
Siamo il primo esempio di aggregatore creativo.
Ed ovviamente siamo stati copiati.
Oggi in molti si dicono migliori di TQV.
Oggi in molti si dicono diversi da TQV.
Oggi in molti non sono in sintonia con TQV.
Eppure guardano a TQV.
Eppure leggono TQV.
Eppure (s)parlano su TQV.
In poche parole si rapportano a TQV.
Capiamoci la mia non è una difesa di TQV tout court.
Che ci sia qualcosa che non va, lo sappiamo tutti.
MA non bisogna dileggiare (o peggio) chi proprone un modo di azione.
IO PREFERISCO CHE LE PROPOSTE ARRIVINO DA CHI E' DENTRO LA CITTA'.
Chi la vive.
Chi la abita.
Nel fondare TQV siamo stati capaci di sacrificare spontaneamente qualcosa di nostro,
affinchè tutti noi potessimo "arricchirci".
Ma poter essere creativi,
per poter essere il nuovo standard,
bisogna percorrere delle strade nuove.
La novità spaventa tutti.
Ma la si può affrontare in vari modi:
1. senza curarsi delle conseguenze;
2. non affrontandola;
3. agendo seguendo sempre i propri sogni e le proprie passioni.
Sono queste le vie che ci si parano davanti.
Questa è la scelta principale.
Come dico sempre
l'atto dello scegliere è costa poco,
la maggior parte del costo è convivere con i risultati della scelta.
Ogni secondo, ogni minuto, ogni ora ed ogni giorno.
La nostra coscienza è il giudice più implacabile e più severo....
ma anche il più giusto.
lunedì, settembre 25, 2006
Sinceramente...
Pubblicato da
Zigurrat
alle 19:49
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