E' ovvio che l'annunciato divorzio tra Silvio Berlusconi e la sua consorte non può essere una vicenda privata. Ci piacerebbe lo fosse, ma vista la grandezza delle parti in causa ciò è davvero impossibile.
Anzitutto perchè il climax della vicenda è stato molto ben costruito mediaticamente dalla stessa signora Veronica. Basti ricordare la lettera pubblica a Repubblica con cui pretese le scuse di suo marito per alcuni commenti espressi durante una serata di gala televisivo, e scuse prontamente avute a stretto giro di pubblicazione.
Poi il libro della Latella "Tendenza Veronica" in cui la stessa (ex) signora Berlusconi viene idolatrata a icona del nuovo femminismo. Una icona prontamente accaparrata dall'immaginario liquido di Walter Veltroni che, nel suo ecumenismo politicamente corretto, la definì una donna molto curiosa.
Il resto è cronaca, più che storia.
Dal ciarpame nei riguardi delle eurocandidate al grido di dolore per un marito, il Silvio, novello satiro del dio Pan.
Ovviamente non può essere una vicenda privata perchè, almeno uno dei due attori, ha usato i media per fare in modo che non lo sia. Prima sdegnosamente rifiutandoli, chiusa in un ostinato e, a prima vista dignitoso, silenzio, poi, convocando gli stessi mezzi di comunicazione ad orologeria.
E se oggi assistiamo alla festa degli avvoltoi del gossip è perchè così qualcuno ha voluto.
A questo punto però qualche riflessione è d'obbligo.
Quello che colpisce è l'ironia della natura che, come notoriamente si sa, ha un horror vacui generlizzato. Ebbene è stato Silvio Berlusconi a svuotare di contenuti, se mai ne abbiano avuti, il partito democratico facendo in modo che il vuoto Franceschini ne divenisse addirittura segretario, anche se (auto)reggente, e sarà proprio Berlusconi a fornire allo stesso una nuova figura di riferimento.
E' quindi logico che alcuni esponenti del Pd si dimostrino così solerti a mantenere pubblica la cosa, in questo seguendo i dettami del nuovo capo.
E così in attesa che Giuliano Ferrara venga sostituito da un giovane di altrettanta stazza alla direzione del Foglio, non possiamo che, per concludere questo nostro post, ricordare Cambronne ed il suo profetico francesismo: "Merde !!!".
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