mercoledì, settembre 06, 2006

Dall'editto bulgaro al pizzino: tutta una questione di stile


Bisogna ammetterlo, i sinistri hanno stile.
Quello certamente non gli manca. Intendiamoci, non sto confondendo lo stile con la classe o con l'educazione. Un comunista in cashemire non diviene automaticamente un lord inglese, ma rimane pur sempre un comunista in cashemire.
Una rosa è una rosa è una rosa è una rosa...
Però per chi non ha classe e/o educazione è facile scambiare questa con lo stile.
Ricordiamo cosa successe quando in terra bulgara l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi pronunciò quello che fu definito come l'editto di proscrizione verso Santoro, Luttazzi e Biagi. Vennero giù fiumi di parole e chiunque si sentì autorizzato a dire la sua a favore della RAI "pluralista" ed "obiettivo" di Zaccaria, animatore dei girotondi ed oggi deputato della Margherita.
Si gridò al regime, al colpo di stato mediatico ed alla dittatura televisiva.
Una dittatura televisiva, quella della CdL, a cazzo di cane. Basti ricordare la sequela di presidenti Baldassarre, Annunziata e Petruccioli.
Oggi, invece, tutto avviene in maniera soft, con stile appunto.
Oggi è vietato protestare, vietato scioperare, vietato disturbare il manovratore.
Oggi non è più di moda l'editto bulgaro, ma il pizzino.
Come quello che il deputato Capezzone ha trovato nel transatlantico di Montecitorio.
Un pizzino che ha già disegnato il volto della nuova RAI.
Una nuova faccia, quella da culo !!!
...ma con stile.

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